C’è un alimento che viene dato con troppa leggerezza fin dalla tenera età. Non tutti sanno che potrebbe essere davvero molto pericoloso.
Attenzione a quello che date da mangiare ai vostri piccoli: alcuni alimenti dovrebbero essere proprio vietati per motivi legati alla salute e alla sicurezza alimentare, ma anche per l’impatto ambientale che potrebbero avere.

Alcuni sono fortemente sconsigliati dalla comunità scientifica per il loro potenziale effetto dannoso sull’organismo, soprattutto se consumati in modo frequente o in grandi quantità. È importante quindi conoscere fino in fondo quali sono gli alimenti più a rischio. E soprattutto capire perché alcuni vengono sconsigliati o vietati: questo è fondamentale in quanto rappresenta un passo fondamentale verso uno stile di vita sano e consapevole.
Non tutti sanno che in commercio viene venduto un alimento che – purtroppo – non fa bene alla nostra salute. Se ne parla molto anche sui social, sulla pagina nutrizionista_colesterolo. Fate attenzione a quello che mangiate!
Gli alimenti che mettono a rischio la nostra salute
Il prosciutto cotto è uno degli alimenti più comuni sulle tavole italiane. Amato da adulti e bambini, pratico da consumare e facile da reperire, viene spesso considerato una tra le opzione più leggere tra i salumi. Purtroppo, però, negli ultimi anni, è finito al centro di un acceso dibattito in ambito medico e nutrizionale.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), attraverso lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), ha classificato le carni lavorate come cancerogene per l’uomo. Questa categoria include prodotti come il prosciutto cotto che viene conservato tramite salatura, affumicatura o l’aggiunta di conservanti chimici.
Le carni lavorate contengono spesso nitriti e nitrati, usati come conservanti per prevenire la proliferazione batterica e migliorare il colore e il sapore dei prodotti. Queste sostanze, nel nostro organismo, possono trasformarsi in nitrosammine, ovvero composti chimici potenzialmente cancerogeni.
Quello che l’OMS consiglia è di ridurre al minimo questo alimento: infatti, sempre secondo l’OMS un consumo giornaliero di 50 grammi di carni lavorate, ossia circa due fette di prosciutto cotto, può aumentare il rischio di sviluppare un tumore al colon-retto del 18%. Questo non significa che un panino con il prosciutto una volta a settimana sia pericoloso, ma che un consumo quotidiano o abbondante può avere un impatto negativo sulla salute a lungo termine, soprattutto se inserito in una dieta povera di fibre, frutta e verdura.
È fondamentale moderarne il consumo e inserirlo in un’alimentazione equilibrata. Questo significa, quindi, di non consumarlo ogni giorno; di alternarlo con fonti proteiche più salutari, come ad esempio il pesce, i legumi o anche le uova. Cercate di preferire affettati senza conservanti artificiali e di accompagnarlo sempre a verdure fresche, cereali integrali e alimenti ricchi di fibre.
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In poche parole, il suo consumo occasionale non rappresenta un rischio significativo, ma l’abitudine a consumarlo spesso, magari in panini quotidiani o anche in merende “veloci”, può contribuire a un aumento del rischio oncologico. Per saperne di più in ogni caso, consulta uno specialista.