C’è pasta e pasta: anche nel caso del piatto-simbolo della dieta mediterranea sono i dettagli a fare la differenza. Ecco come riconoscere quella che fa bene davvero.
Quando si pensa alla cucina italiana, la prima immagine che viene in mente è sicuramente un bel piatto di pasta fumante, magari accompagnato da passata di pomodoro, parmigiano, basilico e un filo d’olio extravergine d’oliva. È un simbolo di casa, tradizione e convivialità. Ma attenzione: non tutte le paste sono uguali. Anche se sugli scaffali del supermercato sembrano simili, la differenza tra una pasta di qualità e una scadente può influire notevolmente sul nostro benessere, sulla digestione e perfino sulla salute metabolica.

Scegliere una buona pasta non significa solo controllare la provenienza, badare al prezzo o fidarsi del marchio più noto. Ci sono dettagli spesso trascurati che possono fare una grande differenza. Bastano pochi accorgimenti per trasformare un gesto quotidiano in una scelta consapevole che fa bene al corpo e alla mente. Siete pronti a scoprire i 3 trucchi per scegliere la pasta migliore?
Le “regole” fondamentali per scegliere la pasta migliore
1. Cambiare cereale, cambiare vita. Non fermatevi al solito grano duro. Oggi abbiamo a disposizione un ventaglio di alternative ricchissime: farro, avena, riso integrale, grano saraceno. Oltre a dare sapori nuovi ai vostri piatti, questi prodotti aiutano a variare l’apporto nutrizionale e a ridurre il carico di glutine, spesso eccessivo nella dieta moderna. La varietà è un alleato potente per la salute intestinale e l’energia quotidiana.

2. Scegliere l’integrale (quella vera). Una pasta integrale autentica è fatta con farine non raffinate, ricche di fibre, vitamine e sali minerali. Ma attenzione: alcune paste “color marroncino” sono solo semole raffinate con crusca aggiunta. Controllate sempre che tra gli ingredienti ci sia scritto farina integrale di grano duro (e non “semola + crusca”). Un buon indice? L’indice glicemico più basso e una sazietà che dura più a lungo.
3. Occhio alla trafilatura. Un dettaglio da veri intenditori: la trafilatura al bronzo rende la superficie della pasta ruvida e porosa, perfetta per trattenere il sugo. Ma non è solo questione di gusto: questo tipo di lavorazione preserva meglio i nutrienti e garantisce una cottura più omogenea. Un piccolo lusso alla portata di tutti.
Insomma, la prossima volta che prendete un pacco di pasta dallo scaffale del supermercato (o comodamente da casa facendo la spesa on-line), soffermatevi qualche secondo in più: leggete, confrontate, sperimentate. Perché scegliere bene non significa rinunciare al piacere della tavola, ma semplicemente renderlo ancora più gustoso.