Linee Guida – Capitolo 5
Linee Guida - Capitolo 5
Esecuzione del trattamento
Indice
- Introduzione
- Elementi propedeutici
- Capitolo 1
Acquisto e trasporto - Capitolo 2
Stoccaggio - Capitolo 3a
Pianificazione del trattamento e preparazione della miscela - Capitolo 3b
Misure di mitigazione - Capitolo 4
Trasferimento in campo - Capitolo 5
Esecuzione del trattamento - Capitolo 6
Operazioni successive al trattamento - Allegato 1
Sistemi di sicurezza - Allegato 2
Sistemi di gestione dei reflui - Allegato 3
Classificazione ed etichettatura - Allegato 4
Segnaletica di sicurezza - Glossario
- Bibliografia
Punti chiave e priorità
Una buona distribuzione della miscela fitoiatrica mira a ottenere la massima efficacia biologica e la minima esposizione ai prodotti fitosanitari per l’uomo e per l’ambiente.
Fondamentale il rispetto della sicurezza delle persone e dei centri abitati e la protezione delle risorse naturali attraverso misure strutturali (es. fasce di rispetto, vedi Capitolo 3) e comportamentali (chiudere l’erogazione a fine filare, trattare dall’esterno l’ultimo filare, ecc.).
Indispensabile l’impiego corretto dell’irroratrice al fine di prevenire contaminazioni accidentali.
Verificare l’eventuale presenza di specifiche normative locali che regolamentano le modalità di esecuzione del trattamento.
Nel presente capitolo vengono sviluppati unicamente gli aspetti comportamentali in quanto gli aspetti strutturali sono già stati illustrati nei precedenti capitoli (in particolare nel Capitolo 3).
5.1 Sicurezza dell’ambiente e delle persone
La particolarità dell’agricoltura italiana e regionale , caratterizzata da numerose piccole aziende inserite anche in aree urbanizzate impone, durante l’esecuzione dei trattamenti con prodotti fitosanitari, come prioritaria la sicurezza per l’ambiente e per le persone (residenti, astanti e operatori agricoli). Si ricorda, infatti, che sono previste nel Piano d’Azione Nazionale misure e limiti mirati a tutelare la salute e la sicurezza pubblica, in particolare per le aree agricole adiacenti a quelle frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili.
A questo fine, in allegato al verbale CTS del 5 luglio 2017 è stata indicata la lista di prodotti fitosanitari a supporto per le Regioni e Province autonome che, ai sensi del paragrafo A.5.6 del PAN, “entro 2 anni dall’entrata in vigore del Piano, devono definire protocolli tecnici che regolamentano i trattamenti nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili”.
Attenzione che la lista è suscettibile di aggiornamenti a seguito di modifiche delle condizioni di autorizzazione dei prodotti fitosanitari elencati o in base alla disponibilità di nuovi prodotti. Chiunque utilizzi i prodotti elencati è pertanto tenuto a verificare preliminarmente eventuali modifiche delle condizioni e dei campi di impiego autorizzati. A tale scopo è opportuno fare riferimento all’ultima revisione dell’etichetta pubblicata nella Banca dati dei prodotti fitosanitari del Ministero della salute accessibile sul sito web di detto ministero.
L’utilizzo dei prodotti in aree frequentate dalla popolazione o da gruppo vulnerabili che ricadono nei Siti Natura 2000 o altre aree naturali protette deve tenere conto delle eventuali ulteriori limitazioni previste nei Piani di Gestione e nelle specifiche Misure di Conservazione in conformità alle “Linee guida di indirizzo per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette” di cui al decreto 10 marzo 2015.
Nel decreto 15 febbraio 2017 vengono inoltre indicati i criteri ambientali minimi (CAM) che devono essere inseriti negli affidamenti e nei capitolati tecnici delle gare d’appalto per l’esecuzione dei trattamenti fitosanitari sulle o lungo le linee ferroviarie e sulle o lungo le strade e le autostrade
I CAM rappresentano un mezzo per:
- ● tutelare l’ambiente acquatico e l’acqua potabile;
- ● tutelare la salute;
- ● tutelare gli ecosistemi naturali.
Fare riferimento al sito dedicato del Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia per scaricare informazioni aggiornamenti e documentazione relativa.
In ogni caso durante l’esecuzione del trattamento occorre porre particolari attenzioni a:
- ● verificare le condizioni meteorologiche prima di eseguire l’intervento;
- ● verificare la corretta polverizzazione delle gocce in funzione della temperatura e delle condizioni del vento (gocce più grandi in presenza di elevate temperature e di brezze);
- ●
evitare di trattare quando vi sono:
- ● moti convettivi dell’aria (es: nei caldi pomeriggi primaverili estivi);
- ● condizioni di inversione termica (più frequenti verso sera nelle giornate assolate e calme).
In particolare oltre a rispettare i principi fondamentali enunciati nel Capitolo 3 (fra cui fasce di rispetto, punti di captazione delle acque potabili, ecc.) è necessario tenere conto che anche nelle condizioni meteorologiche ideali si può formare una nube di prodotto che può debordare dall’appezzamento e non colpire il bersaglio (deriva). Al fine di prevenire il fenomeno di deriva si raccomanda di prestare particolare attenzione alle condizioni del vento e alla scelta degli ugelli. Elementi particolarmente utili a tal fine vengono riportati nelle Tabelle e nel grafico sulla relazione tra la velocità del vento e l’altezza dal terreno secondo la Scala di Beaufort, che seguono.
VELOCITÀ DEL VENTO A 0,5 - 1 METRO DAL TERRENO (m/s) | SCALA BEAUFORT (0-12) | SEGNI VISIBILI (SCALA BEAUFORT) | COME OPERARE |
---|---|---|---|
0-0,5 | 0 | Il fumo sale verticalmente | Evitare l'irrorazione in giornate calde e assolate |
0,5-1 | 1 | Leggero movimento d'aria | Evitare l'irrorazione in giornate calde e assolate |
1-2 | 2 | Fruscio delle foglie | Ideali condizioni per l'irrorazione |
2-2,5 | 3 | Foglie e ramoscelli in costante movimento | Distribuire prodotti fitosanitari con prudenza |
2,5-4 | 4 | Movimento piccoli rami e sollevamento polvere | Evitare di distribuire prodotti ftosanitari |
GRADO DI POLVERIZZAZIONE | VOLUME MEDIO DELLE GOCCE (µm) | GOCCE < 141 µm (% in volume) | RISCHIO DERIVA |
---|---|---|---|
Molto fine | < 182 | > 57 | Medio alto |
Fine | 183 – 280 | 20 - 57 | Medio |
Medio | 281 – 429 | 6 - 20 | Medio scarso |
Grossolano | 430 – 531 | 3 - 6 | Scarso |
Molto grossolano | 532 – 655 | < 3 | Molto scarso |
Estremamente grossolano | > 655 | - | Quasi assente |
Se si effettuano trattamenti alle colture arboree nelle vicinanze di abitazioni, strade, corsi d’acqua e colture confinanti, oltre al rispetto delle distanze previste di legge si deve:
- ● interrompere la distribuzione a fine filare prima delle manovre per procedere al trattamento del filare successivo;
- ● irrorare il filare confinante solamente verso l’interno dell’impianto.
Nel caso delle colture erbacee va prestata ugualmente attenzione adottando le misure di prevenzione della deriva indicate nel Capitolo 3. In particolare, in concomitanza di aree da proteggere, si deve regolare opportunamente la larghezza di lavoro della barra irroratrice.
Chiudere opportunamente i singoli ugelli o le sezioni di barra.
Rispettare sempre i vincoli specificati nelle etichette dei prodotti fitosanitari per tutelare organismi acquatici, piante spontanee, organismi non bersaglio.
Non irrorare le aree di rispetto e i corsi d’acqua, i pozzi, le fontane, i canali di scolo e le superfici asfaltate; qualora non sia riportato in etichetta, si consiglia di prevedere nei confronti delle aree di cui sopra una distanza di rispetto di 2 m per irroratrici per colture erbacee e di 5 m per gli atomizzatori per colture arboree.
Per la tutela dell’operatore agricolo si ricorda l’importanza dell’utilizzo di appropriati DPI
5.2 Funzionamento dell'irroratrice
Per l’impiego corretto dell’irroratrice al fine di prevenire contaminazioni accidentali occorre:
- ● evitare le situazioni in cui un’irroratrice piena di miscela fitoiatrica rimanga ferma in prossimità di un’area sensibile per un periodo di tempo prolungato;
- ● non attivare l’erogazione della miscela fitoiatrica quando l’irroratrice è ferma, per esempio per riempire tutte le tubazioni che alimentano gli ugelli, in quanto ciò comporta un sovradosaggio di prodotto nell’area dove avviene questa operazione con il rischio di contaminazione del suolo e delle acque;
- ● a inizio trattamento impiegare sistemi di ricircolo della miscela sulla barra oppure attivare l’erogazione avanzando con l’irroratrice accettando che vi siano minime aree “sotto dosate”;
- ●
non provocare fenomeni di gocciolamento della miscela dalla coltura trattata; tali gocciolamenti possono essere favoriti da:
- ● uso di gocce troppo grandi;
- ● volumi di distribuzione eccessivi;
- ● distanza troppo breve tra ugelli e bersaglio;
- ● controllare eventuali perdite. In presenza di fenomeni di gocciolamento dalle tubazioni/ugelli o di intasamento degli ugelli, si deve interrompere l’erogazione e provvedere alla risoluzione del problema. Effettuare le riparazioni lontano da aree sensibili, preferibilmente in aree attrezzate, avendo cura di indossare adeguati DPI.
Si rammenta che nell’ambito degli adempimenti relativi alle macchine irroratrici, oltre al controllo funzionale presso un centro prova autorizzato, gli utilizzatori professionali sono tenuti ad effettuare la manutenzione ordinaria, in modo da assicurare il mantenimento dell’efficienza delle attrezzature.